00 14/06/2004 08:26
Capitolo I
“Pensieri lontani”


La mia vita come la mia scrittura si divide in due grossi blocchi…
Pro Ulisse di J. Joyce e post Ulisse di J. Joyce!
Parlerò di quel periodo pro Ulisse!
Fin da piccolo ho avuto degli enormi problemi a socializzare e a farmi degli amici… sono sempre stato chiuso e malinconico!
Preferivo isolarmi da tutto e tutti piuttosto di dover parlare e fare “amicizia”.
Fin da piccolo i bulletti della scuola (prima con la merenda e poi con i soldi e/o oggetti) mi prendevano di mira… picchiandomi e facendo altro che preferirei non scrivere in questa sede… forse è anche per questo che il mio carattere e il mio modo di vedere il mondo si è trasformato da positivo a negativo…, infatti, è dalla scuola elementare che odio parlare e che la mia visione del mondo è notevolmente peggiorata!
All’asilo non volevo andarci ma i miei genitori mi obbligavano ad andarci… ed io soffrivo, visto il mio legame quasi morboso con mia madre… ma naturalmente ero troppo piccolo perché ricordassi perfettamente quelli anni!
A scuola non andavo mai volentieri e miei voti sì notavano…, infatti, alle elementari e in seguito alle medie e superiori sono sempre stato il peggiore della classe…
Mi perdevo nei miei pensieri e non prestavo attenzione agli insegnanti né tanto meno ai miei compagni…
Ho dedotto e ho incominciato a pensare che allora io fossi il “diverso” (in peggio) anche se le maestre e i professori continuavano a ripetermi che ero “molto intelligente ma che non sfruttavo quell’intelligenza!”… tanto non potevano capirmi né tanto meno “consolarmi”!
Mi sentivo la feccia della società e continua tuttora a sentirlo!
Credo che nessuno mi abbia mai realmente capito… ma devo ammettere che alcune e alcuni professori ci abbiano provato (la professoressa di Italiano di seconda media e il professore di tecnica delle medie!) … gli altri ci provavano ma naturalmente non ci riuscivano… certi vedevano in me uno studente che avrebbe dato molto ma chi sa per quale motivo non riusciva ad incanalare le sue “potenzialità” nello studio… anche se in certi casi ho dimostrato ciò che sapevo fare e in quei momenti i voti si sono visti, in lettere in primis… quando tutta la classe prendeva un sette io prendevo un otto se non addirittura un nove…
Forse era l’unica materia che colpiva la mia mente e mi faceva uscire il mio potenziale che poi è sfociato nella scrittura e nel più totale ricerca di sperimentare nuovi modi di scrivere cose banali!
Infatti, per affermare il mio modo di pensare a tredici anni ho scritto il mio primo racconto che finisce con il suicidio del protagonista…
Da quel racconto i miei personaggi non hanno mai avuto un “Lieto fine”… basta guardare che fine fanno…
Mi ricordo un episodio che mi è capitato alle medie (non ricordo bene che anno!) … uno dei miei migliori amici (o presunto tale!) ha fatto venire suo padre dai miei per affermare che estorsi un videogioco a suo figlio!
La storia andò così:
Questo mio amico per giocare (anche se non ne sono tanto convinto che sia stato un gioco!) mi salto a ginocchia unite sulla pancia facendomi cadere all’indietro per non parlare del male che ho provato…
Prima di questo fatto il suddetto amico mi prestò il videogioco…
Poi per pararsi le spalle aveva detto al padre che io avevo estorto il videogioco per non parlare del fatto del salto con mia madre…
La cosa mi colpì a fondo… un mio amico mi aveva messo nei guai con i miei… per un salto che aveva fatto lui…
Da quel giorno (o almeno credo!) non mi sono più fidato ciecamente di nessuno!
A di qui la mia paranoia non giustificata!
Le violenze psicologiche che ho dovuto subire da piccolo, mi sono rimaste dentro per anni e anni… la cosa buffa che i miei genitori non centrano nulla con la mia depressione (anche se molti psicologi non direbbero così!) …
Il mio modo di pensare è nato in quegli anni ma la mia depressione è arrivata molto più avanti con gli anni…
Sulla mia depressione parlerò più avanti nel libro… ora vorrei soffermarmi sui miei primi anni di “presa di coscienza di vita”…
La cosa buffa di quegli anni è che quando dicevo ai miei genitori e hai maestri e professori che “determinate” persone mi rendevano la vita impossibile… loro non mi credevano… in fin dei conti sono sempre stato “la pecora nera delle classi” e nessun sano di mente mi avrebbe creduto… pensavano che io istigassi e loro “poveri ragazzi” sì difendevano…come farli a dare torto?
Adesso col senno di poi gli do torto… grazie a questi “luminari dell’istruzione” che la mia vita ha preso la piega che ha preso…
Forse dovrei dirgli grazie… in fin dei conti è anche grazie a loro che ho incominciato a scrivere su carta i miei stati d’animo poi via via trasformata in qualcosa di molto più grave…
Stavo pensando in questi mesi che io non ho mai avuto un momento di reale felicità… la cosa è molto triste a pensarci… ma che ci posso fare sono stato fatto così!
Credo che la mia depressione anche in minima parte sia incominciata in quei maledetti anni delle medie ed elementari…
Molti affermano che per un uomo l’infanzia è il momento più bello… io non ci credo… ho passato gli anni peggiori della mia vita in quegli anni… era terribile… avevo il terrore di andare a scuola… anche se questo non ha minimamente influito sul mio rendimento… anzi ha rinforzato il mio rifiuto della scuola e di tutte le forme di “istruzione” a lei connessa!
Immaginate un ragazzo terribilmente espansivo ridotto a trasformarsi in timido e chiuso… la cosa e terribile…
Ho scritto questa frase per far capire come mi ha ridotto la scuola, gli insegnanti e i miei compagni di scuola…
Giustamente non potevo chiudermi totalmente (ho sempre odiato far vedere ciò che penso e ciò che provo!) e allora facevo il “buffone”… mi ritrovavo a far ridere, scherzare… insomma a fare il perfetto contrario di quello che ero e che sono realmente…
Mi sono dovuto adattare a ciò che volevano gli altri annullando il mio vero IO e nascondendo a tutti il mio vero carattere…
Questa fase della mia vita lo soprannominata “Il personaggio”…
Interpretavo un personaggio che odiavo e che tuttora odio…
Ho sempre odiato stare sotto i riflettori ma purtroppo ero sceso a compromessi con me stesso e con il mio modo di pensare… ma dentro non cambiava niente anzi si ampliava la mia visione del mondo e la mia malinconia!
I primi sintomi di depressione collegata a malinconia mi sono arrivati a tredici, quattordici anni…
Per essere più precisi da agosto del 1994… come succede spesso per chi scrive… è nato tutto dalla prima grossa delusione d’amore (ometterò il nome per un semplice motivo: non scrivo mai di persone che odio!), la ragazza sopraccitata mi aveva illuso di poter stare con lei, ma come mi succede spesso, lei si è messa con un altro… un mio ex amico, ho sofferto molto per questo fatto… in fin dei conti non potevo aspettarmi di meno da una “persona” come lei… calcolando che voleva farmi picchiare dai suoi amici “mafiosi” solamente perché avevo detto la verità sul suo conto… avevo scritto su tutta via (e anche la sua!) in cui abito che lei era una prostituta… e lei si è irritata molto… in fin dei conti non avrebbe avuto ragione di arrabbiarsi era la PURA SEMPLICE VERITA’, ma lei non la pensava come me!
Per fortuna che non ho avuto solamente finti amici nella mia infanzia… molti di questi amici, ci sono ancora, molti sono spariti e altri si sentono saltuariamente.
Ross è sempre stato un mio amico, da quella lontana estate del 1991, il nostro incontro è stato terribilmente particolare!
Stavo giocando ad un videogioco in un bar, ero arrivato al livello finale dopo mille e mille peripezie (non sono mai stato bravo a giocare!)!
Ad un certo punto arriva questo ragazzo e mi chiede se può fare un doppio, io accettai e lui mi sconfisse… mi ricordo di aver provato un odio enorme per lui… ma via via si è trasformato in amicizia!
Io e lui ne abbiamo passate tantissime insieme, dai primi “crimini” alle prime ragazze, dalle bigiate alla serietà, dall’ignoranza alla comprensione!
A parte il suo vizio di sparlare degli amici io sono ancora convinto che Ross sia un’importante persona per me… in fin dei conti sono cresciuto con lui!
Adesso Ross si fa sentire raramente… una, due volte al mese, adesso è insieme con una ragazza che io sinceramente non concepisco come tale ma questo non è un mio problema ma un suo, anche se mi da molto fastidio vedere una ragazza che soggioga così un uomo… ma queste sono i miei pensieri un po’ retrogradi e non di certo al passo col tempo moderno!
Di amici scomparsi ce ne sono molti di più… ma sinceramente non ricordo i loro nomi, o forse non voglio ricordarli, uno però lo ricordo… si chiamava Ruggiero e aveva due anni in più di me (io ero in prima media e lui in terza!) non ci siamo mai realmente frequentati ma ricordo di essere stato molto affezionato a lui anche se non ricordo perché!
Adesso gli unici amici che ho sono arrivati da due anni a questa parte (siamo nel 2001), ma di questo ne racconterò in un altro capitolo!




3120 Sala presidenziale dell’unico presidente.
La scrivania di marmo purissimo e bianchissimo faceva il suo gran bel figurone in quella stanza ovale dove si decidevano gli esiti mondiali delle nazioni… sulla scrivania ci sono cinque telefoni uno per continente: il rosso era per le americhe, il blu per l’Oceania, il verde per l’Europa, il giallo per l’Asia e il nero per l’Africa… quando uno di questi squillava (passando prima per una quantità industriale di segretarie, sotto segretarie e sotto sotto segretarie la chiamata arrivava nell’ufficio ovale) stava squillando il telefono verde… l’unico presidente (un clone di un presidente del passato che ha “regnato” per dieci lunghi anni nella nazione conosciuta una volta come U.S.A.) sbuffando e lanciando una piccola e impercettibile bestemmia alzò il ricevitore.
Dall’altro capo del telefono stava parlando (sbiascicando) il ministro dell’Europa che piagnucolando e melodramatticamente annunciava al presidente che molto probabilmente dei giovani scapestrati stava preparando una simil-rivolta… naturalmente questo per il presidente unico era la cosiddetta spina nel sedere… i giovani non sapevano quanta fatica avesse fatto lui per diventare ciò che era diventato… annunciò con rabbia il sedare potenziali particelle di rivolta con ogni mezzo possibile… riagganciò e rimase in silenzio e immobile per parecchi minuti… il presidente unico stava pensando alla sua “infanzia”, si ricordava ancora la piccola provetta, i suoi primi vagiti nel termos cellulare e una piccola lacrima gli solcò il viso.



Capitolo primo

“Inalfabeto”


“Hai visto i nuovi vicini?”
La brutta moglie stava sbiascicando parole su parole da almeno due ore esattamente da quando la nuova famiglia aveva incominciato il trasloco…
“Non ho tempo ora… sto cercando di leggere il labiale di quelle persone che sanno di criminali nella casa di fronte a noi!”
L’ex bello di una volta che ora era il marito della brutta donna stava seduto in panciolle con il suo fidato binocolo militare comprato anni addietro ad un’asta della polizia (un evento dalla portata della vincita ai mondiali di calcio per l’ex bello…, infatti, in queste aste che cadevano all’incirca una ogni due anni l’uomo si leccava i baffi e faceva mambassa di ogni oggetto che gli poteva servire, prima del binocolo, infatti, aveva acquistato ad una di queste aste una radio da campo che riusciva ad intercettare le telefonate a mezzo miglio di distanza, purtroppo [secondo lui] non funzionava bene e quindi decise di rimetterla in sesto facendo l’esatto contrario), la sua immancabile canottiera adatta per questo genere di lavoro, i pantaloncini quasi mimetici (infatti, erano di un blu scuro perfetti per gli “appostamenti notturni”), le calzette basse color carta da zucchero e i sandali di cuoio marrone… odiava vestirsi diversamente da così per compiere il suo lavoro da buon cittadino modello!
“Ti dico che secondo me sono dei pochi di buono e poi hai visto quel ragazzino biondo mi ha guardato come se fossi un mostro!”
“No cara sei bellissima e solo che lui è talmente stiupido che non capisce la vera bellezza e adesso per piacere fammi vedere cosa combinano quei briganti della casa di fronte per piacere!”
La donna brutta in gioventù non era così brutta come in vecchia ma con la crescita da bellina diventò carina e con l’arrivo dei trent’anni era esattamente come è adesso… il suo caro marito la coccolava nell’idea che le altre erano brutte e che lei era troppo bella per essere comune (l’ex bello aveva una parlantina formidabile, specialmente all’una di notte quando chiamava lo stesso distretto di polizia per comunicare un presunto crimine… quest’ogni notte per trecentosesanta giorni all’anno, aveva dei nuovi amici… i poliziotti del quattordicesimo distretto!) e che ogni singolo maschio del pianeta non poteva competere con lei… ma lei non era affatto stupida nonostante non avesse un pezzo di carta con su scritto il suo nome e di fianco la parola DIPLOMA, anzi era alquanto intelligente, infatti, bastava un’occhiata per capire alla perfezione una persona…
La gobba forse era il suo difetto più plateale ma nonostante questo la donna continuava a farsi “notare” tutte le mattine in un completino che risaltava maggiormente l’escrescenza della sua schiena… non se ne curava più di tanto, lei era bella ed erano le altre ad essere brutte!
“Cara… ti ricordi che domani sera c’è la riunione di condominio, forse li incontrerai quei poco di buono dei nuovi vicini e finalmente potremo sentire le menzogne che si sono inventati tutti i nostri vicini inalfabeti, per fortuna che c’è il mio amico del piano di sopra a tenere alta la bandiera della verità…”
“Sì caro… questa nuova famiglia non mi convince affatto… non è che siano satanisti?”
“Può essere cara… può essere… anzi ne sono convinto… io per prudienza spargo un po’ di sale intornio alle scarpe così per tenere lontano il malocchio!”
“Fai bene caro… meglio essere prudenti con queste persone… e se mangiassero i bambini?”
“Non ti preoccupare i miei amici della polizia accorerebbero subito…”
“Per fortuna che ci sei tu a far rispettare la legge… a proposito hai già preso la posta?”
“Tutta la posta della giornata è sul tavolo in cucina!”
“Comprese le lettere dalle varie banche?”
“Certo che si…”
“Vediamo i condomini quanto hanno in banca…”
Naturalmente ciò che faceva l’allegra coppietta era una cosa segrettisima, un loro piccolo gioco in fin dei conti loro dovevano proteggere l’incolumità finanziaria della casa.
Ogni cosa non passava inosservata, etichettata, archiviata, fotografata, registrata e tutto questo materiale “informativo” era custodito in enormi “box” da ufficio nell’umida e polverosa cantina della coppietta.
Facendo così stavano infrangendo un numero terribilmente alto di leggi e leggine della costituzione ma loro dovevano farlo, dovevano mantenere alto il livello di moralità della casa.
Capitò per caso che degli orientali aprirono un ristorante poco distante dal condominio e non passarono neanche due giorni che l’ex bell’uomo sapeva vita, morte e miracoli di ogni componente dello staff del ristorante con denuncie sulla pulizia effettuate un giorno dopo l’apertura del ristorante… bisogna dire anche che sia l’ex bell’uomo che sua moglie era fervidi cattolici e sapendo che degli orientali (che sicuramente non era della loro stessa fede) si erano instaurati prepotentemente vicino al condominio fece trasalire e infuriare la coppietta.
Il citofono suonò poco dopo la lettura di tutta la posta del condominio, era la figlia che rientrava dal lavoro, questa ragazza sui trent’anni era uscita dalla casa paterna una decina di volte ma non passava un mese che ritornava all’ovile con la coda tra le gambe… nella sua breve vita fu lasciata trenta volte e ogni storia durava al massimo un mese un mese e mezzo mai di più, qualche volta di meno ma mai di più, la ragazza in sé non era bruttissima ma aveva un fare da prima donna che dopo un mese dall’averla conosciuta infastidiva ogni essere umano di sesso maschile, in casa non voleva fare nulla se non lavarsi ventidue volte al giorno, tingersi le unghie sia dei piedi che delle mani e lavarsi i capelli tinti facendo sì che la tinta (rigorosamente casalinga) sì sciogliesse… bisogna dire inoltre che raccontava bugie su bugie sul suo stato di famiglia, infatti, per ogni uomo c’era un padre e una madre diversa… una volta s’azzardò a dire che il padre era il braccio destro di un famosissimo ministro lasciando stupefatto l’ignaro ragazzo, ma la menzogna non durò molto, infatti, il suddetto ragazzo scoprì che il padre faceva dei minimi lavori (tra l’altro mal fatti e in un tempo che a definirlo era geologica sarebbe riduttivo) di ristrutturazione presso il condominio dove abitava… è inutile descrivere come finì quella storia!
“Ciao mamma… ciao papà… io vado a farmi una doccia!”
“Che cara figliola che abbiamo pensa sempre ad essere pulita non come quelli del ristorante con la loro puzza di pesce crudo!”
“Hai ragione… abbiamo già il box di questo mese?”
“Certo lo preso giusto ieri… “
Scoccarono le sette e mezza e nell’appartamento della coppietta successe una cosa alquanto strano… l’ex bell’uomo si accorse che nella casa adiacente al condominio una coppia stava allegramente copulando su un balcone… nonostante fosse novembre inoltrato l’ex bell’uomo corse in casa (era posizionato su uno dei due balconi) a prendere la telecamera, puntò lo zoom verso la coppietta e incominciò a registrare… la moglie non seppe mai dell’esistenza di quel filmato… ormai la cena era quasi pronta e a malincuore l’ex bell’uomo interruppe arrabbiandosi il suo appostamento, ma lasciò la telecamera in funzione nonostante che la coppietta aveva finito di copulare da una mezz’ora buona…
Il quadretto di famiglia non era ancora del tutto completo, infatti, mancava ancora il figlio maggiore, pseudo programattore di una multinazionale (il quale non ha mai detto né il nome né dove fisicamente era, quindi ci sono fortissimi dubbi sulla sua posizione effettiva nel mondo del lavoro!) atta a visionare siti internet e a modificarli per il meglio… naturalmente lavorava fino a tardi tutte le sere e ogni sera verso le 22 23 arrivava ingobbito per la stanchezza dovuta al lavoro, portava sempre a spasso il suo piccolo e innocuo animaletto domestico… un computer portatile, si sentiva definitivamente arrivato e quindi ogni notte si metteva ligio al dovere davanti al computer e guardava internet per il restante della notte… si vociferava che guardasse siti pornografici ma nessuno lo ha mai accalappiato con le “mani nella marmellata” e quindi ci attendiamo alla versione ufficiale dei fatti ovvero guardava le notizie della giornata… anche se dopo un mese dalla registrazione video della coppietta che copulava allegramente si è ritrovata stranamente una coppia del suddetto video su un sito porno amatoriale… ma fare illazione di questo genere non è da signori!
“Stasera esco…”
“Non tornare tardi stasera a casa mi raccomando!”
“Sì papà…”
Quella sera la figlia dell’allegra coppietta usciva con una coppia che conosceva… la serata passò così:
Una macchina alquanto squallida la coppietta che si scambiava reciprocamente effusioni amorose e la figlia dell’allegra coppietta guardava la situazione con curiosità e ammirazione… erano quattro mesi che non aveva una storia d’amore e la cosa non gli faceva piacere, infatti, tentò inutilmente di far mettere le corna al ragazzo sopra descritto ma naturalmente il ragazzo la conosceva e dopo un mese di avance dichiarò quasi prepotentemente quanto segue:
“Ascolta tra me e te non ci potrà mai essere nulla non ti vedo neanche come amica!”
La figlia dell’allegra coppietta la prese come un forse e non finì di corteggiare l’esausto ragazzo.
La giornata stava finendo e l’ex bell’uomo stava per andare a dormire, guardò per l’ultimo secondo fuori dal balcone per vedere se la legge veniva rispettata e si diresse decisa di fianco alla moglie…








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