C'è aria di stanca che circonda e avviluppa il povero ex eroe del West in camicia gialla.
Boselli ha sparato le ultime imho pietosissime cartucce di uno sceneggiatore (in)degno di Tex con le due famigerate e inarrivabili porcherie recenti, il ritorno extralarge della famigliola Dickart e lo scempio del Giuramento.
Anche se si autoassolse raccontando che nella rete i commenti erano in gran parte positivi, il suo ritiro indignato anche dall'amato forum di fan dimostra che persino in lui qualcosa si è rotto.
Non il dubbio d'aver fatto per anni più danni di un'invasione di locuste, non il rimorso per aver tradito chi l'aveva accolto, ma stanchezza.
La stessa che peraltro colpisce me e che mi ha fatto abbandonare l'acquisto di tutto tranne, per puro masochismo, la serie classica.
E da dire su questa prova c'è poco. Vorrei complimentarmi con Bocci per i disegni, chiedendogli contestualmente di ridurre i particolari. Troppo dettaglio per me è inutile e se fosse stata un'altra storia persino deleterio. In questo caso no, restando di fatto l'unico motivo d'interesse nello sfogliare le pagine.
La storia non è neanche il peggio scritto da Boselli negli ultimi tempi e questo la dice lunga sullo stato delle cose. Segnalo un Carson meritevole di essere fucilato dai pards per quanto si rivela rompicoglioni - e in questo ricorda molto bene il maestro di Fiumalbo cui Boselli si è ispirato - e il muro di dialoghi che ti stringe da tutti i lati e dà una sensazione di soffocamento. In effetti un Tex claustrofobico e non a causa di nemici è forse la novità. Neanche nel carcere di Vicksburg - chiedo perdono per la citazione di una storia tanto meritevole in questa sede - mi ero sentito così oppresso.
Si. Tex è diventato, nelle mani del piùcchedegno, un trattato scientifico dove in cattedra siede un so tutto io che propina ore di scoglionatissime nozioni di cui non frega (o non dovrebbe fregare) un accidenti a nessuno. Almeno se si tiene conto che si dovrebbe trattare di un fumetto avventuroso. Se questa è la visione del Tex che ha la dirigenza attuale, cacciate per favore Boselli e assumete Barbero capace di spiegare la Storia senza causare l'orchite.
Se fosse una scheda uBC farei annotare il primo baloon in russo, con un appunto da fare. Ahi ahi ahi Borden! Da te mi aspettavo il cirillico non un traslitterato...
La trama è fatta di persone sedute al tavolo che parlano, in strada che parlano, nella foresta che parlano. Talvolta disturbate da inopinabili "scene d'azione". E nessuno si spiega la ragione di interrompere il flusso di coscienza con simili intermezzi.
Non che manchino perle "boselliane". Prendiamo la lunga seduta spiritica e la successiva lezione junghiana. Quale altro fumettista può elevare un vaccaro texano a questi livelli spirituali e culturali?
L'unica domanda che al primo albo era rimasta in attesa di risposta, ovvero: "Quale sarà il prezioso ricordo di GLB che verrà distrutto dall'asfaltatore di via Buonarroti?" ha la probabile risposta. La valle della luna è l'oggetto della rilettura riveduta e corretta quotidiana.
Vedremo i risultati pessimi nella prossima entusiasmante puntata...
[Modificato da BertAdams 14/05/2024 08:32]