MOTIVAZIONI SENTENZA APPELLO SME

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INES TABUSSO
00martedì 28 marzo 2006 19:13


Motivazioni appello Sme, a Squillante soldi da Fininvest
martedì, 28 marzo 2006 2.14


MILANO (Reuters) - I giudici di Milano che nel dicembre scorso hanno confermato le condanne per il deputato di Forza Italia Cesare Previti e altri nell'appello sul caso Sme ritengono che sia comprovata la dazione di denaro da parte di Fininvest, società che fa capo al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, all'ex capo dei gip romani Renato Squillante a fini corruttivi.

Lo si legge in un passo delle 581 pagine, depositate oggi, di motivazioni della sentenza d'appello in cui i giudici confermarono la sentenza di primo grado per Previti, condannandolo a cinque anni.

In primo grado, nel novembre 2003, Previti era stato assolto per il capo B, che riguarda la vicenda della compravendita Sme, e condannato appunto a cinque anni per il capo A, cioè la presunta corruzione di giudici romani all'inizio degli anni 90.

In particolare, l'accusa s'incentrava su un versamento di 434.000 dollari che nel marzo '91 sarebbe andato da un conto attribuito a Fininvest, a conti esteri riferibili a Previti, all'avvocato Attilio Pacifico, e infine al giudice Squillante -- il cosiddetto caso Ariosto, dal nome del teste d'accusa Stefania Ariosto.

Per quanto riguarda i bonifici contestati, scrivono i giudici di appello nelle loro motivazioni, "resta valida la loro leggibilità in chiave corruttiva e in particolare la leggibilità della predetta somma come dazione a Squillante per la messa a disposizione della propria funzione nell'interesse della Fininvest e società collegate, nella specie la Iar".

Quanto alla ricostruzione difensiva proposta dagli imputati, i giudici scrivono di condividere integralmente le conclusioni dei giudici di primo grado.

"Esaminate sotto tutti gli aspetti e possibili profili le dichiarazioni degli imputati a proposito del bonifico "Orologio", risultano senza alcun riscontro né documentale né testimoniale né di natura logico-deduttiva e sono inoltre smentite, sotto un profilo di compatibilità e adeguatezza, da dati certi di natura documentale", dicono i magistrati.

"Può dunque concludersi tranquillamente circa la non veridicità delle dichiarazioni difensive degli imputati, e per contro circa la permanente significanza probatoria di un bonifico, assolutamente certo da Previti a Squillante, con provvista a Fininvest, che costituisce eclatante riscontro del contesto di rapporti e di pagamenti rappresentati dalla testimonianza Ariosto", sostengono.

In appello furono confermate anche tutte le pene decise in primo grado per gli altri imputati: 4 anni per l'avvocato Pacifico e assoluzione per l'ex giudice romano Filippo Verde. Per Squillante, invece, la pena fu ridotta a 7 anni da 8.


© Reuters 2006. Tutti i diritti assegna a Reuters.

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