Grande Guerra, sorsi di storia

Kranebet
00mercoledì 12 giugno 2013 08:11
Una curiosità trovata in rete
Dall'edizione on line del Corriere del Veneto:

TREVISO - Seicento magnum a edizione limitata per celebrare il centenario della prima guerra mondiale: così la cantina di Bonotto Delle Tezze dedica quattro barrique di Raboso del Piave Doc 2012 alla memoria della Grande Guerra. Nell'anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, è avvenuta la colmatura e a maturazione completata (novembre 2015) verranno realizzate le magnum destinate agli ambasciatori dei Paesi coinvolti nella Grande guerra e agli appassionati. Il centenario della Grande Guerra è l’occasione in cui da Bonotto delle Tezze si uniscono la memoria dell’uomo, la storia del vitigno e la passione per il territorio, tre filoni per un’iniziativa che crea un legame tra tutti gli Stati della Guerra .

Il percorso parte dal passato, in uno dei suoi peggiori capitoli, per guardare con fiducia al domani, con il filo conduttore di un vitigno presente da secoli, importante all’epoca e protagonista del futuro. “La nostra zona – afferma il titolare della tenuta Antonio Bonotto - è stata scenario principe di un conflitto che ha assunto però dimensioni globali, per questo abbiamo voluto coinvolgere tutte le nazioni colpite con la consegna del Raboso 15-18 agli ambasciatori. Attraverso questo progetto vogliamo suggellare la stretta fratellanza fra queste Nazioni che sono ora amiche e consumatrici del nostro Raboso del Piave Doc, uno sprone per il futuro. Con questa iniziativa vorremmo dare valore a ciò che è accaduto a pochi metri da noi, dove molte vite sono state sacrificate, trasmettendo anche la storia di un prodotto antico come il Raboso".

La bottiglia di magnum a edizione limitata verrà quindi messa in commercio nel 2015 con il Raboso del Piave Doc 2012. Ci sarà un’etichetta ad hoc, che rimarca la storicità della zona e dell'azienda. I documenti storici attestano la presenza della famiglia Bonotto nella Sinistra Piave sin dal XV secolo, in territori dove i monaci coltivavano la vite. Oggi la tenuta (con le residenze e le cantine) si trova a Borgo di Mezzo, nel comune di Vazzola.
(lucio54)
00mercoledì 12 giugno 2013 09:05
Che tristezza...
FlorianDimai
00mercoledì 12 giugno 2013 09:40
In vino ... vanitas!

44° sul Lemerle
00venerdì 14 giugno 2013 10:02
..ma avere un pò di tatto è chiedere troppo ?!

Credo che chi opera nel settore commerciale, di qualunque attivtà produttiva, molte volte perda il senso assoluto del limite, ma a questo punto che si tratti di porta-chiavi o vino...

La speranza è sempre la solita,
magari sorseggiando un calice del nettare figlio di quel prezioso vitigno, qualche poteziale appassionato, leggendo l'etichetta, venga attratto, si documenti e si avvicini a quei tragici eventi.

Carlo Alberto
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