Bagnasco: "No ai Dico come alla pedofilia". Poi la precisazione: "E' stato frainteso"

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vanni-merlin
00domenica 1 aprile 2007 11:41
Nuovo attacco sulle coppie di fatto del presidente Cei e arcivescovo di Genova
"Maggioranze vestite di democrazia possono diventare antidemocratiche"

Bagnasco: "No ai Dico come alla pedofilia". Poi la precisazione: "E' stato frainteso"



GENOVA - "Perché dire no, oggi, a forme di convivenza stabile alternative alla famiglia, ma domani alla legalizzazione dell'incesto o della pedofilia tra persone consenzienti?". Una pesantissima riflessione, pronunciata dall'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, monsignor Bagnasco (durante un incontro, avvenuto ieri sera, con gli animatori della comunicazione della diocesi), riapre la polemica sui Dico. Con le parole di Bagnasco che sembrano prefigurare una sorta di equiparazione tra Dico e pedofilia e incesto che, però, oggi, una nota dell'arcidiocesi di Genova cerca di minimizzare, parlando di "pensiero male riportato con titolazioni e sintesi sommarie che risultano parziali e fuorvianti".

La nota arriva sul finire di una giornata che, invece, era partita al'insegna delle dure parole di Bagnasco. "Nel momento in cui si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana - aveva affermato Bagnasco - non vi è più un criterio di giudizio per valutare il bene e l'unico criterio o il criterio dominante è il criterio dell'opinione generale, o dell'opinione pubblica, o delle maggioranze vestite di democrazia. Che possono diventare ampiamente e gravemente antidemocratiche, o meglio violente".

Ed è a questo punto erano partiti gli interrogativi più duri. "Perché dire di no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no? Perché dire di no all'incesto come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? Perché poi bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali" aveva scandito il capo della Cei.

"Oggi ci scandalizziamo - aveva concluso il presidente della Cei - ma, a pensarci bene, se viene a cadere il criterio antropologico dell'etica che riguarda la natura umana è difficile dire 'no'. Se il criterio sommo del bene e del male è la libertà di ciascuno, allora se uno, due o più sono consenzienti, fanno quello che vogliono perché non esiste più un criterio oggettivo sul piano morale".


(31 marzo 2007)


da: www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/coppie-di-fatto-7/parla-bagnasco/parla-bagna...

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